martedì 16 luglio 2013

Piazza Sant'Emerenziana, è ora della seconda mano


Circa 3 mesi fa venivamo informati del nuovo capolavoro del Servizio Giardini di Roma, una mano di vernice su pareti verdi ormai secche, al centro della piazza:

http://roma.repubblica.it/cronaca/2013/04/25/news/sant_emerenziana_una_mano_di_vernice_per_le_aiuole_secche-57405073/

A distanza di tempo ho deciso di recarmi sul posto per accertarmi della situazione. Sicuro che avessero dato almeno una seconda mano, ritrovo invece la zona verde in queste condizioni:


Sindaco ma siamo impazziti? Che aspetta a mandar una squadra di pittori/giardinieri per riportare un pò di decoro nel quartiere? E' inaccettabile.

(Notare la striscia di prato artificiale apportata in precedenza che ora risalta, da genio del male)

Purtroppo questo è solo uno dei tanti esempi di mala gestione del verde pubblico nella capitale. Spesso mi trovo a girare intorno a rotonde con impianti recenti e già secchi, e viene da chiedersi cosa si nasconda dietro alle tanto discusse gare di appalto romane.


E' possibile ma poco probabile che una ditta venga a creare delle nuove aiuole senza prevedere un impianto di irrigazione o comunque un piano di manutenzione e credo che, più plausibilmente, ci siano problemi di carattere economico che inducano poi le aziende ad abbandonare per sempre le installazioni.
Nel suddetto caso non mi è stato possibile capire se vi è presente o meno un impianto di irrigazione, magari interno, e capire quindi la causa di tutto ciò. Probabilmente non lo scoprirermo mai.
Come non scopriremo mai come è possibile che qualcuno abbia approvato un progetto simile quando a stento si riesce a mantenere qualche aiuola sul ciglio stradale, figurarsi un prato verticale che già in condizioni ottimali è assai difficile che resista a lungo. Le cause sono semplici, materiale (sfagno) che per quanto trattenga l'acqua non potrà mai garantire un regolare attecchimento dell'apparato radicale e soprattutto un apporto nutritivo appropriato, e piantine che per forza di gravità tenderanno sempre a crescere verso l'alto lasciando spazi scoperti. Ci si può riuscire (e non so con quale durata), in ambienti chiusi con la giusta manutenzione e tanta tanta acqua. Improponibile in una piazza soleggiata di Roma, con il nostro livello manutentivo.



Sorprendentemente la natura sembra come se abbia capito l'abominio dell'uomo e cerchi in qualche modo di metterci una pezza.

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